Processione in onore di Santa Liberata: tradizione e devozione nel cuore di Sperlinga – VIDEO

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Nel pittoresco borgo di Sperlinga, il 18 agosto rappresenta un momento di profonda spiritualità e condivisione. Si tratta di una data attesa con fervore dai residenti e dai devoti provenienti da territori limitrofi, poiché segna l’occasione della processione in onore di Santa Liberata, un evento carico di significato e tradizione.

Un rito sentito e antico

Il 18 agosto, Sperlinga si trasforma in un luogo di devozione e celebrazione mentre la comunità si riunisce per partecipare a una delle celebrazioni più sentite dell’anno. La processione in onore di Santa Liberata attrae numerosi fedeli, provenienti non solo dal borgo stesso, ma anche da località vicine come Nicosia.

La partenza dalla Chiesa di San Giovanni

La processione parte dalla chiesa di San Giovanni, da dove viene prelevata la statua di Santa Liberata, raffigurata crocifissa, per essere posta su un’automobile addobbata a festa. La statua, simbolo di devozione e fede, attraversa le vie del centro di Sperlinga, accompagnata da un corteo di fedeli che seguono con devozione questo antico rito religioso.

Un’iconografia avvolta nel mistero

Santa Liberata, una figura di devozione ampiamente venerata a Sperlinga, è circondata da un alone di mistero. La tradizione narra che fosse la figlia di un console romano originario della Galizia, in Spagna, anche se studi recenti sembrano indicare la sua origine in Gallia, ovvero la Francia. La sua iconografia la raffigura crocifissa, anche se la veridicità di questo tipo di martirio è oggetto di dibattito, dato che sulla sua vita mancano fonti storiche precise e certe.

L’origine della devozione a Sperlinga

Il legame con questa santa è stato rafforzato da un episodio miracoloso che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia di Sperlinga. Durante i lavori di costruzione della strada che collega Nicosia a Sperlinga, un incidente in miniera ferì i lavoratori presenti sul luogo. Tra di loro c’erano calabresi che iniziarono a invocare Santa Liberata, una santa allora poco conosciuta nella zona. Il loro appello fu ascoltato: i feriti guarirono, e questo evento straordinario ebbe luogo nel punto in cui oggi sorge una cappella dedicata alla santa, all’entrata del paese.

Ma a Sperlinga si racconta anche una storia locale particolare sulle origini della devozione nei confronti di Santa Liberata. Nel 1928, Sperlinga fu testimone di un evento straordinario che avrebbe plasmato una tradizione radicata nella devozione e nel miracoloso. Nel cuore di questa storia si trova il signor Mariano Mirenda, un uomo che viveva nei pressi del luogo in cui era stata collocata una statua di Santa Liberata, e che avrebbe fatto scaturire una tradizione che oggi affascina e coinvolge ancora intere generazioni.

La figlia del signor Mirenda era stata colpita da una febbre alta, la situazione sembrava disperata e la ragazza era quasi in fin di vita. Ma il signor Mirenda non si arrese: con una fede incrollabile, chiese una grazia alla santa, promettendo in cambio di organizzare una processione e una festa in suo onore se la sua preghiera fosse stata ascoltata.

Come dono del cielo, la guarigione della figlia avvenne e il signor Mirenda mantenne la sua promessa. Quel che iniziò come un atto di devozione personale, presto crebbe in qualcosa di più grande. Il fervore e la gratitudine ispirarono il signor Mirenda a chiedere autorizzazioni al vescovo e a dare il via alla prima festa in onore di Santa Liberata a Sperlinga.

Con il passare degli anni, la festa iniziò ad attirare sempre più fedeli devoti, che iniziarono ad arrivare persino a piedi da comuni vicini per unirsi alla celebrazione. La tradizione era nata, e il richiamo di Santa Liberata si faceva sempre più intenso per chi cercava conforto, guarigione e un senso di appartenenza spirituale.

Fu il signor Mirenda a plasmare ulteriormente la storia della festa. Vedendo il crescente coinvolgimento e la partecipazione di fedeli, decise di chiedere al vescovo un cambiamento significativo: spostare la data dei festeggiamenti dal freddo gennaio (quando risultava calendarizzata)  al caldo mese di agosto, quando il cuore di Sperlinga potesse pulsare al ritmo di una festa estiva.

Ma la sua influenza non si fermò qui. Con una determinazione instancabile, coinvolse anche gli emigrati sperlinghesi in America, raccogliendo fondi per la costruzione di una cappella dedicata a Santa Liberata. Questa cappella circolare, che ancora oggi si erge come un simbolo di fede e gratitudine, testimonia l’impegno di un uomo che ha lasciato un’impronta indelebile sulla comunità e sulla tradizione che aveva aiutato a creare.

Così, attraverso la fede, la devozione e il miracolo, Sperlinga ha forgiato una tradizione che risuona ancora oggi. La processione annuale in onore di Santa Liberata è più di una semplice celebrazione: è un legame tra passato e presente, un tributo alla potenza della fede e all’azione di un uomo che ha saputo trasformare un miracolo personale in un dono duraturo per tutta la comunità.

La processione e il pellegrinaggio notturno

La processione rappresenta il momento culminante di una giornata densa di emozioni e significato. Molti devoti si uniscono a questa processione, mentre la statua di Santa Liberata attraversa le strade del borgo, accompagnata da canti e preghiere. Alcuni devoti si uniscono al corteo a piedi scalzi, testimoniando la devozione che questa santa ha ispirato nel corso dei decenni.

La processione in onore di Santa Liberata è un evento intriso di spiritualità e tradizione, che unisce la comunità di Sperlinga e i devoti provenienti dai luoghi vicini in un atto di fede e condivisione. Questo antico rito non solo ricorda la figura di Santa Liberata, ma incarna anche il legame profondo tra la storia, la fede e la devozione di una comunità che continua a celebrare questa tradizione con passione e rispetto.

Maria Teresa La Via

 


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