Riapertura tribunali siciliani. Audizione all’Ars di una delegazione di Nicosia, il futuro è nell’apertura degli sportelli di prossimità

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Una delegazione proveniente da Nicosia e composta dal vice sindaco Annamaria Gemmellaro, dal consigliere comunale Filippo Giacobbe e dai vertici del Movimento per la Difesa dei Territori è stata ricevuta il 14 dicembre in audizione all’Ars, presso l’ufficio di presidenza della prima commissione affari istituzionali.

Nelle settimane trascorse, la parlamentare regionale Luisa Lantieri, insieme al presidente della prima commissione, Stefano Pellegrino, avevano presentato un disegno di legge per la riapertura dei tre tribunali siciliani di Mistretta, Modica e Nicosia, chiusi nel 2013 a causa della riforma nazionale sulla geografia giudiziaria. Una riforma che non ha ottenuto i risultati previsti, ma che ha creato confusione e ritardi nei processi. La Regione siciliana non ha competenze nella materia Giustizia, ma ha voluto comunque con questo disegno di legge rendere partecipe lo Stato centrale di un fallimento di una riforma e restituire ai territori i presidi di giustizia chiusi da ben 8 anni.

L’11 novembre il consigliere comunale Filippo Giacobbe ha chiesto ufficialmente di essere ricevuto dalla prima commissione insieme ad una delegazione composta dal sindaco di Nicosia, dal presidente del consiglio comunale e dai rappresentanti dal Movimento per la Difesa dei Territori che in questi anni hanno studiato bene la materia ed hanno formulato diverse soluzioni. Il contributo della delegazione, si legge nella richiesta di audizione, serve per fornire elementi utili e documentazione per coadiuvare il disegno di legge.

Presenti all’audizione i parlamentari Stefano Pellegrino e Luisa Lantieri firmatari del disegno di legge e Bernadette Grasso, che da ex assessore alle Autonomie locali ha seguito la vicenda tentando un’interlocuzione con il Mistero della Giustizia, ma senza ottenere risposte. Per il Movimento per la Difesa dei Territori presenti il presidente Fabio Bruno, Graziano Li Volsi e l’avvocato Giuseppe Agozzino.

Da questa audizione è nata la proposta di portare avanti una convenzione tra la Regione siciliana ed il Ministero della Giustizia per l’apertura degli sportelli di prossimità. Una soluzione che è stata adotta già dal 2019 da 15 regioni italiane. Gli sportelli di prossimità, finanziati dall’Unione europea, verrebbero aperti in modo prioritario presso le sedi dei tribunali soppressi.

Sostanzialmente, gli uffici giudiziari si attivano, in collaborazione con gli enti locali, ad esempio i Comuni, per delocalizzare alcune funzioni e avvicinarsi agli utenti. Gli sportelli di prossimità permettono ai cittadini di avere un unico punto di contatto, un riferimento vicino al luogo in cui vivono e di disporre di un servizio completo di orientamento e di consulenza. Gli sportelli di prossimità sono la risposta del welfare state al cittadino in difficoltà. Operano nell’ambito delle amministrazioni di sostegno, tutele (anche di minori) e curatele, il settore della giurisdizione più prossimo alle esigenze delle persone fragili. Forniscono alle banche dati del Ministero della Giustizia, servizi diversi: orientano e  informano sugli istituti di protezione giuridica (tutele, tutele minori, amministrazioni di sostegno), anche attraverso materiale informativo; distribuiscono la modulistica vigente presso gli uffici giudiziari; danno supporto per predisporre il ricorso, la raccolta e la verifica degli allegati in tema di amministrazione di sostegno; ricevono e depositano presso la cancelleria del tribunale i ricorsi anche mediante strumenti informatici; aiutano gli amministratori di sostegno a compilare i rendiconti periodici di amministrazione di sostegno e tutele, provvedono alla raccolta e deposito presso la cancelleria del tribunale anche mediante strumenti informatici; aiutano gli amministratori di sostegno a compilare gli atti di straordinaria amministrazione, secondo la modulistica del tribunale, e provvedono alla raccolta e deposito presso la cancelleria del tribunale anche mediante strumenti informatici; forniscono consulenza sugli istituti di protezione giuridica per casi complessi: tale consulenza è fornita, a seconda dei casi, da assistenti sociali, da assistenti sanitari, da personale medico specialistico, da avvocati volontari, da funzionari di cancelleria.

 


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