Sculture del Parco Ferreri di Barrafranca danneggiate e mescolate, gli artisti scrivono al sindaco

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Un collettivo di artisti ha recentemente denunciato il danneggiamento e lo spostamento delle loro sculture nel Parco Comunale “Francesco Ferreri” a Barrafranca. Le opere, parte di una mostra permanente intitolata “Pietrefranche”, sono state trasferite ai margini del parco, vicino ai muri perimetrali, in quello che gli artisti descrivono come un atto di emarginazione.

Le sculture, tutte realizzate in tufo siciliano, sono il risultato di due simposi tenuti nel 2001 e 2002. Quattordici pezzi in totale sono stati creati da un gruppo di artisti, tra cui Daniele Alonge, Valentina Bonincontro, Massimo Calabrese, Alessandro L. Costa, Salvatore Dell’Alma, Salvo Ingala, Salvatore Ligotti, Natascia Lo Nigro, Santo Nicoletti, Francesco Paternò, Paolo Previti, Giuseppe Siciliano e Innocenzo Torrisi.

Secondo il direttore artistico dei simposi, Gianni Ruggeri, le sculture sono state spostate senza la supervisione di un tecnico competente, causando danni a molte di esse. Inoltre, le opere sono state posizionate in modo tale da privare i visitatori della possibilità di apprezzarle a tutto tondo, un aspetto fondamentale per la fruizione di una scultura. Alcune opere sono state anche posizionate in modo instabile, compromettendo la loro stabilità.

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Il collettivo di artisti ha presentato una nota al sindaco di Barrafranca, Giuseppe Lo Monaco, chiedendo spiegazioni sullo spostamento delle opere. Hanno sottolineato che le sculture erano state originariamente collocate nel parco nel 2011, grazie a un progetto finanziato dall’Assessorato ai Beni Culturali della Regione Siciliana. Gli artisti sostengono che lo spostamento è avvenuto senza alcuna comunicazione al direttore artistico o agli autori delle opere, e che è stato eseguito senza l’uso di metodi adeguati.

Gli artisti hanno anche denunciato la distruzione delle targhe in ceramica che erano state apposte alla base di ogni scultura, recanti il titolo dell’opera e il nome dell’autore. Inoltre, negli ultimi giorni, stand in plastica sono stati addossati alle sculture, un gesto che gli artisti ritengono offensivo per l’arte e la cultura.

Il collettivo chiede un intervento tempestivo per ripristinare le opere al loro posto originale, il restauro delle sculture danneggiate, la realizzazione di nuove targhe in ceramica e l’organizzazione di un evento culturale per rievocare le finalità del Simposio, con l’invito a tutti gli autori e al direttore artistico.



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