Si è aperto presso il tribunale di Enna il processo a carico della maestra di Nicosia accusata di maltrattamenti

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Il 10 novembre si è aperto a Enna il processo a carico della 61 enne L.G.C.R., una docente di una scuola materna di Nicosia accusata del reato di maltrattamenti ai danni di minori.

La vicenda era scoppiata il 29 maggio 2019 quando i carabinieri della Compagnia di Nicosia, dopo un’indagine, avevano notificato alla docente la sospensione della sua attività lavorativa per due mesi.

L’attività investigativa prendeva origine nel mese di marzo del 2019, dalla segnalazione di alcuni genitori che avevano notato alcuni comportamenti anomali dei propri figli, che frequentano la scuola dell’infanzia “Largo Peculio” di Nicosia. Nello specifico i bambini si lamentavano di alcuni comportamenti anomali tenuti dalla maestra, rifiutandosi di andare a scuola nei giorni in cui quest’ultima era in servizio.

A seguito di tale segnalazioni venivano avviate ulteriori attività di indagine, anche mediante l’ausilio di attività tecniche e l’audizione di alcuni testimoni. L’attività investigativa, che durava due mesi circa, permetteva di evidenziare numerosi gravi atti di violenza da parte dell’insegnante, nei confronti di più bambini, che venivano quotidianamente sottoposti a vessazioni e trattamenti degradanti.

Il 30 maggio dinnanzi al Gip del Tribunale di Enna, Luisa Maria Bruno, si tenne l’interrogatorio di garanzia della maestra, difesa dall’avvocato Salvatore Timpanaro. L’indagata rispose a tutte le domande a lei rivolte dal magistrato. Fu effettuata una significativa produzione documentale a discolpa. La maestra si dichiarò innocente.

Il 4 giugno l’avvocato Timpanaro, sulla scorta di una imponente attività investigativa-difensiva chiese la revoca della misura. Il pubblico ministero che conduceva l’inchiesta, Orazio Longo, espresse parere negativo contro l’accoglimento. Il Gip, Luisa Maria Bruno, con ordinanza del 6 giugno, dispose invece l’immediata revoca della misura. La maestra indagata fu immediatamente reintegrata in servizio.

Nel mese di gennaio 2020 la Corte di Cassazione rigettava il ricorso dell’insegnate indagata facendo divenire definitiva la sospensione dall’attività professionale.

Nell’udienza del 10 novembre 2020 si sono costituite le parti civili, l’avvocato Filippo Giacobbe rappresenta due genitori contro la maestra, che è sempre difesa dall’avvocato Salvatore Timpanaro. L’udienza è stata rinviata al 21 novembre su richiesta della difesa.

 


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