Nicosia, Mdt chiede al Ministero dell’Ambiente che il buono mobilità sia esteso a tutti i comuni italiani

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Il “decreto rilancio”, in via di emanazione in questi giorni, ha previsto tra le tante norme anche un buono mobilità, si tratta di una novità introdotta dal Ministero dell’Ambiente che prevede di incentivare forme di mobilità sostenibile alternative al trasporto pubblico. L’idea è nata per evitare che un gran numero di fruitori del trasporto pubblico decidano di utilizzare le loro auto, con conseguente impatto negativo sia sul traffico che sull’inquinamento.

Questo incentivo avrà quindi un risvolto positivo, non soltanto sul trasporto pubblico, ma anche sull’ambiente e non andrebbe trascurato neanche l’impatto positivo sull’economia del Comune dove il buono verrà fruito.

La positività di questo provvedimento si scontra però con chi potrà usufruirne, ovvero solo i Comuni italiani con un numero di abitanti superiore a 50.000, esclusi quindi dal buono tutti Comuni della provincia di Enna compreso Nicosia.

Per questo motivo i Movimento per la Difesa dei Territori, presieduto da Fabio Bruno, ha scritto al Ministero dell’Ambiente. Si legge nella nota inviata “ Il Comune di Nicosia conta poco meno di 14 mila abitanti e il trasporto pubblico è limitato e sicuramente non “affollato”, ma d’altra parte il traffico urbano, costituito prevalentemente da auto private, è molto congestionato, il parco auto è abbastanza datato, e questo si riflette su un elevato livello di inquinamento.

Con l’incentivazione dell’acquisto di biciclette, incluse quelle a pedalata assistita, monopattini, monowheel e quant’altro, e con appositi percorsi ciclabili e la contestuale riduzione del traffico privato, soprattutto in mancanza di trasporto pubblico, la nostra città si candida a divenire un modello di mobilità sostenibile per il futuro. Tutto ciò ovviamente vale per tutti i Comuni Italiani con meno di 50 mila abitanti”.

Continua nella nota inviata al Ministero “Tra l’altro ci sembra molto più probabile che tali mezzi vengano impiegati maggiormente nei comuni più piccoli, per via delle distanze più ragionevoli.

Non si comprende per quale motivo il Governo italiano accentri tutti i servizi e si concentri sempre sulla risoluzione dei problemi nelle grandi città, lasciando in disparte i piccoli Comuni, che versano sempre di più in condizioni disagiate, quando sappiamo bene che la stragrande maggioranza della popolazione italiana risiede invece in città e paesi al di sotto dei 50 mila abitanti. Sono scelte queste che spingono i cittadini italiani ad emigrare nelle aree metropolitane. La ricchezza dell’Italia è anche dovuta alle migliaia di comuni che la compongono (7904 per l’esattezza), che hanno quasi tutti una storia antica e hanno conservato nei secoli usi e tradizioni che costituiscono un patrimonio per il nostro Paese. La recente pandemia tra l’altro dovrebbe aver dato prova come una popolazione distribuita sia un grosso vantaggio e andrebbe il più possibile incentivata”.

Sottolinea, infine, Mdt “Vogliamo infine evidenziare come molti studi (alcuni molto recenti e specifici sull’epidemia da COVID-19) hanno dimostrato che il particolato generato dall’inquinamento (e quindi nella nostra città principalmente dai mezzi di trasporto), oltre a compromettere il sistema respiratorio, funge da vettore per il virus e riesce a trasportarlo fino a dieci volte più lontano del normale, quindi diminuire il traffico in città si traduce nel diminuire il raggio d’azione del virus, il che significa limitare la probabilità di trasmissione da un soggetto positivo verso altre persone.

In pratica dirottare parte del traffico su mezzi non inquinanti sarebbe una misura importante non solo per la migliore vivibilità per la nostra città, ma in questo frangente è principalmente una fondamentale misura di sicurezza per tutta la cittadinanza, e una soglia d’accesso basata sul numero di residenti crea una selezione e ciò non ci sembra equo”.

In conclusione, Fabio Bruno, presidente del Movimento per la Difesa dei Yerritori chiede al Ministero dell’Ambiente “Per quanto sopra esposto chiediamo che il buono mobilità venga esteso al più presto a tutti i cittadini residenti in Italia”.

 


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