La difesa siciliana: storia di una mossa di scacchi

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Cos’è la difesa siciliana? Probabilmente solo i giocatori di scacchi più esperti sapranno la risposta, anche se va detto che il termine è tornato alla ribalta di recente grazie alla serie TV Netflix “La regina degli scacchi”, per cui anche qualche appassionato di serie TV potrebbe rispondere correttamente.

A discapito di ogni dubbio lo diciamo: la difesa siciliana è una specifica mossa del gioco degli scacchi e, tra l’altro, ha una storia tutta particolare.

Non perdiamo altro tempo, quindi, e andiamo a scoprire meglio gli scacchi e la storia di questa mossa tutta siciliana.

Gli scacchi: un po’ di storia

Gli scacchi sono un passatempo antichissimo e le loro origini sono per questo ignote. Sembra siano nati in India oppure nell’Impero Sasanide, e siano arrivati in Europa soltanto intorno all’anno 1000 grazie agli arabi che li diffusero da prima nei propri territori e, poi, in tutto il continente.

Il gioco, però, non prese subito piede, o almeno non con la velocità a cui siamo abituati a veder diventare le cose virali oggigiorno. Ci vollero infatti circa altri 600 anni prima di iniziare a veder comparire i primi giocatori famosi. Le prime notizie al riguardo si hanno intorno al 16° secolo e sembra che tali giocatori fossero spesso ospitati da nobili italiani (pare che l’Italia al tempo fosse non solo la culla del rinascimento ma anche quella degli scacchi).

A promuovere il gioco però non furono solo gli italiani: anche i re spagnoli si appassionarono velocemente agli scacchi, organizzando tornei con ricchi premi nelle loro corti sparse per il regno.

Dal 16° secolo gli scacchi hanno comunque continuato a evolversi, aggiungendo da prima, nel ‘700, il concetto di strategia (contributo, questo, di un certo Philidor, considerato il più grande scacchista del suo tempo) e poi ufficializzando i turni nell’800.

Il gioco deve quindi gran parte della sua popolarità al lavoro fatto dai potenti mecenati che, col passaparola, lo hanno portato di corte in corte, di secolo in secolo.

Gli scacchi: qualche informazione utile

Per comprendere a pieno il gioco degli scacchi la prima cosa da far presente è che, al contrario di altri tipi di giochi, anche più popolari (come il calcio di cui conosciamo tutti gli aggiornamenti in diretta – si pensi ai mondiali in Qatar) gli scacchi sono tra quelli che richiedono più attenzione e concentrazione; un po’ come il poker, il bridge e scarabeo. Esattamente come gli altri appena citati, infatti, gli scacchi sono un passatempo di strategia dove l’abilità del giocatore sta nell’attenzione ai dettagli e nel pensiero fuori dagli schemi, nella capacità di assorbire facendo e osservando.

È questo che ha permesso agli scacchi di svilupparsi in strategie di apertura, di difesa e di attacco che col tempo sono diventate conosciute da tutti i giocatori più esperti. Proprio come nel poker è comune rilanciare prima del flop, ad esempio, negli scacchi alcune strategie sono diventate così comuni che hanno acquisito persino dei nomi, vedi la difesa siciliana, appunto.

Adesso che abbiamo compreso, seppur superficialmente, la tipologia di gioco, andiamo a raccontare la storia della mossa della difesa siciliana.

La difesa siciliana: storia della mossa

Come anticipato, con difesa siciliana si intende indicare una mossa di apertura nel gioco degli scacchi che, per chi è del mestiere, comprende due mosse: la prima in e4 e la seconda in c5.

Il termine “difesa siciliana” è stato coniato da uno storico giocatore, Jacob Sarrat, nell’800 dopo averne scoperto le origini più antiche. A quanto pare, infatti, la mossa della difesa siciliana si chiama così in onore a un prete scacchista siciliano, Don Pietro Carrera, nativo di Militello Val di Catania, un piccolo comune a oggi di appena 7.000 abitanti, posto nella valle di Catania, alle pendici dell’Etna.

Il prete, vissuto nel ‘600, era un grande appassionato di scacchi, tanto da scriverne addirittura un’opera, intitolata “Il gioco degli scacchi” e pubblicata nel 1617, in cui analizza e descrive tale mossa d’apertura.

Chiaramente il gioco si è evoluto dal 1600: nel tempo la difesa siciliana è stata arricchita e migliorata, soprattutto grazie al contribuito di Louis Paulsen, un giocatore tedesco che, successivamente a Sarrat, ha sviluppato il sistema di gioco così come lo conosciamo e utilizziamo noi oggi. Un sistema di gioco che ad ogni modo è stato comunque perfezionato nel tempo con l’aggiunta di varianti molto popolari. A oggi esistono 2 opzioni diverse di difesa siciliana (chiusa o aperta) e diverse varianti della stessa (del dragone, Scheveningen e così via).

 


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