Nicosia, riapre il 16 dicembre la chiesa di San Michele

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Lunedì 16 dicembre alle 18.30, a distanza di quasi un anno dall’inizio dei lavori di restauro, riaprirà al culto la chiesa di San Michele Arcangelo, uno dei gioielli artistico-architettonici della città di Nicosia, la cui costruzione risale al XII secolo.

Nel mese di marzo 2019 dopo 40 anni era stata tolta l’impalcatura che ricopriva la torre campanaria della chiesa di San Michele, restituendo alla città uno dei tesori artistici nascosti e poco conosciuti. Proseguivano i lavori di restauro all’interno dell’antica chiesa da cui prende il nome l’intero quartiere.

Grazie ad alcuni parrocchiani che si sono stretti attorno al parroco Felice Calzetta, si è costituito un comitato che ha contribuito a completare il restauro della chiesa. La sottoscrizione è ancora aperta, il comitato ringrazia coloro che fino ad oggi hanno contribuito con le loro donazioni a realizzare i lavori che hanno permesso di far riaprire la chiesa e ricorda anche che la cifra raccolta non ha coperto le spese di restauro. I lavori all’interno della chiesa hanno permesso di restaurare i portoni, l’altare e le pitture, di ripristinare gli impianti di illuminazione, sonori e l’elettrificazione delle campane, restituendo nuova vita ad una delle chiese più antiche di Nicosia.

La chiesa di San Michele è fra le più antiche di Nicosia; secondo una tradizione preesisteva all’arrivo dei Normanni, ma in realtà essa fu eretta come priorato benedettino dal Conte Ruggero: il sovrano, in uno con il quartiere (in quanto casale suburbano con destinazione artigianale, in particolare per la produzione di concerie), la donò ai Benedettini di Lipari-Patti, principali fautori della colonizzazione lombarda della Sicilia, ai quali apparteneva già nel 1137. La chiesa divenne Parrocchia nel XIV secolo; l’arcivescovo di Messina, monsignor Manfiolo, nel 1388 le assegnò due cappellani e, per mancanza di monaci, allora la chiesa fu affidata al clero secolare, come si deduce dall’explicit del Messale gotico (scritto nel 1346). Nel 1511 il cardinale Isvalios, assegnando 14 cappellani alla Matrice di S. Maria Maggiore, vi incluse i due di San Michele che restava “in comunia unita e connessa con S. Maria”: il suo parroco fece parte del Capitolo della Collegiata sino alla sua soppressione.

E’ una storia travagliata quella che riguarda i restauri della chiesa di San Michele. Il primo restauro risale agli anni 70 e si conclusero dopo quasi trent’anni nel 2000 con la riapertura al culto. Questi restauri furono necessari a causa del dissesto della rocca sulla quale sorge la chiesa. Tristemente famosa e scellerata la distruzione del Cristo Pantocratore, demolito nel 1978 ad opera di un tecnico della Soprintendenza di Enna.

L’interno della chiesa conserva l’originaria struttura a tre navate con dieci colonne di pietra, che sorreggono gli archi a doppio raggio. Il campanile invece fu costruito nel XV secolo ed è l’opera che da oltre 40 anni era coperta da una pericolosa impalcatura marcia. Così come relazionarono nel 2010 i tecnici del Genio civile, il cui intervento fu richiesto dalla giunta Catania.

Per questo intervento nel mese di settembre 2015 la Parrocchia di San Michele aveva predisposto il progetto per il restauro e la messa in sicurezza della chiesa di San Michele, per un importo di 800 mila euro, che prevedeva tra l’altro il recupero del celebre campanile.

Nell’agosto del 2016 fu istituito dal Cipe il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2014-2020 e nel settembre dello stesso anno venne firmato il Patto per lo Sviluppo della Regione Sicilia, che riguardava l’attuazione degli interventi prioritari e l’individuazione delle aree d’intervento strategiche per il territorio, finalizzate allo sviluppo economico, produttivo ed occupazionale, alla sostenibilità ambientale ed alla sicurezza del territorio. In pratica lo Stato assegnò alla Sicilia 5 miliardi e 700 milioni di euro, di cui 1.900.000 euro furono assegnati a Nicosia per tre progetti.

Nel mese di settembre del 2017 queste cifre sono state inserite negli appositi capitoli di bilancio della Regione e successivamente nel mese di dicembre fu prodotta la variazione di bilancio con l’assegnazione delle somme per il triennio 2017-2019. La giunta comunale di Nicosia il 22 febbraio 2018 aveva approvato il progetto esecutivo per il consolidamento statico ed il restauro conservativo della chiesa di San Michele adeguandolo ad alcune direttive provenienti dalla Regione.

Il progetto esecutivo di riqualificazione urbana, consolidamento statico e restauro conservativo della chiesa di San Michele è stato redatto dagli ingegneri Salvatore Castrogiovanni e Salvatore Milici, dagli architetti Salvatore Picone e Felice Castrogiovanni e dal geometra Giuseppe Castrogiovanni.

Nel mese di giugno 2018 sono stati assegnati, tramite procedura negoziata, i lavori alla ditta Spallina Lucio s.r.l di Gangi che se li è aggiudicati con un ribasso del 32,7469 % per un importo complessivo di 407.123,28 euro.

 


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