Pubblicato il saggio “A grandi passi verso la Terza Guerra Mondiale” dello scrittore troinese Pino Scorciapino

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È nelle librerie o può essere commissionato tramite le note piattaforme di vendita libraria on line il nuovo saggio di Pino Scorciapino “A grandi passi verso la Terza Guerra Mondiale”, Editrice EdiSud Salerno.

Un libro di inquietante attualità. Dal 2018 l’autore scrive in prevalenza di politica internazionale, geopolitica, conflitti, disarmo, pacifismo per il sito www.piolatorre.it del Centro Studi Pio La Torre di Palermo. Il volume raccoglie 32 suoi articoli/saggi su questi temi, l’ultimo risalente al mese di febbraio 2023 anniversario dell’aggressione russa all’Ucraina.

Sostiene Scorciapino: “Le poco meno di 700 pagine del volume registrano – con ampio ricorso a ricostruzioni giornalistiche, opinioni di esperti e studiosi, commenti – l’isterico avventurarsi in un crescendo di tensioni, azioni e reazioni, bellicismo dilagante. Tra gli “ismi” che ciclicamente nel mondo hanno prodotto solo morte, sofferenze e macerie è ora il turno di tre “imperialismi” planetari: americano, russo, cinese. I destini del mondo sono nelle mani di tre protagonisti: un ultraottantenne gaffeur seriale, un imputato per crimini di guerra, un “imperatore” ossessionato dalla missione di rendere il suo paese nel XXI secolo la nazione che spodesterà gli Usa dal trono di superpotenza egemone. Tutti gli altri leader mondiali sono comparse. Peraltro mediocri.

Nel disordine del sistema internazionale – inasprito dall’invasione dell’Ucraina, barbara, vigliacca, insensata – assistiamo turbati ed impotenti ad una forsennata corsa verso l’apocalisse: conflittualità tra superpotenze, scontro autocrazie-democrazie, impennata delle spese per armamenti, ripercussioni economico-sociali su popoli e nazioni, ritorno ad un mondo diviso in blocchi, invasiva penetrazione cinese e ora anche russa in Africa.

E l’Europa? Sempre più divisa, “vecchia” anagraficamente, debole. Sempre più americano-accodata.

Incombe l’incubo nucleare. Ripetutamente minacciato da Mosca. Concreto come mai finora. Che effetti avrebbe l’esplosione anche di un solo ordigno “tattico” “di limitata potenza”? Se ne parla con disinvoltura raccapricciante. Senza conoscenze né consapevolezza. Senza rendersi conto delle inimmaginabili conseguenze”.

Sono decine i piani d’analisi che si intersecano nel saggio rendendo la lettura avvincente. Tutti da contestualizzare alla data in cui sono scritti. Tra gli altri: I trattati per la riduzione degli arsenali nucleari tra Usa e Russia divenuti cartastraccia. Lo spazio nuovo teatro dei conflitti. Il taglio come arma strategica dei cavi sottomarini che veicolano rete, internet, comunicazioni. La “gerontocrazia” negli Stati Uniti. La “stratocrazia” in Russia. Le conseguenze geopolitiche del covid. La polveriera “Indo-Pacifico” e la questione Taiwan. La precipitosa (e vergognosa) ritirata americana e occidentale dall’Afghanistan del 2021. Droni sottomarini per generare tsunami radioattivi di incommensurabile devastazione e nuovi armamenti ipersonici. La “Galleria dell’Apocalisse”. La fragile precarietà della “deterrenza nucleare”. La “Scala di Khan” riadattata allo scontro tra le superpotenze in corso nel nostro tempo. L’Intelligenza Artificiale applicata agli armamenti. L’imprevidenza europea di mettersi nelle mani di Putin per soddisfare il proprio fabbisogno energetico. Il ricatto atomico di Mosca. L’inascoltata proposta-appello di cinquanta Premi Nobel per la riduzione delle spese militari (2021). Lo studio della americana Princeton University sugli effetti di una guerra nucleare tra Usa/Nato e Russia e l’agghiacciante calcolo dei numeri delle vittime già nelle prime ore. Superpotenza declinante, superpotenza in ascesa e inevitabilità del conflitto armato: la “Trappola di Tucidide” nell’era nucleare e nel braccio di ferro tra Stati Uniti e Cina. La sorprendente attualità delle tesi del filosofo e politologo greco-francese Cornelius Castoriadis sulla Russia (“La Russia è condannata a preparare la guerra perché non può e non sa fare altro”). Le “gesta” di Putin: l’espansionismo avventuruoso del padrone della Russia e le sue “nostalgiche” mire di riprendersi le aree di dominio dell’Impero zarista e dell’Urss. Dopo l’Ucraina le altre aree critiche in Europa (Transnistria, Kalilingrad, Bosnia-Erzegovina, Serbia-Kosovo). La Russia in Siria e in Libia. La Nato: dallo “stato di morte cerebrale”, come la definì Macron nel 2019, alla debordante onnipresenza in Europa e non solo. Il “Manifesto Russell-Einstein” (1955) e il monito di Einstein: “Non ho idea di quali armi serviranno per combattere la Terza Guerra Mondiale, ma la quarta sarà combattuta con i bastoni e con le pietre”. Rette parallele che non si incontreranno: la divisiva competizione nella ricerca e nelle infrastrutture tecnologiche e informatiche tra Occidente e Cina.

Pino Scorciapino è nato a Troina (En) nel 1955. Si laurea nel 1979 in Scienze Politiche nell’Università di Catania con una tesi intitolata “Il ruolo delle superpotenze nel conflitto mediorientale”. Per 30 anni dirigente della Regione Siciliana, ora in pensione. Giornalista pubblicista, ha collaborato a quotidiani e periodici. È socio individuale dell’Istituto Affari Internazionali (IAI). Aforista, biografo, storico, saggista. Questo è il suo sedicesimo libro. Tra gli altri: Governi e parlamenti nella formazione della politica estera italiana, scritto con Fulvio Attinà e Salvo Cutuli (1982), Ancipa. La costruzione di una diga nella Sicilia degli anni ’50 (1984), Due anni in Ottorighe (2012) scritto in collaborazione con Doriana Graziano, Le massime di Massimo (2013),  Gaetano Zito. Parroco di periferia, intellettuale, storico della Chiesa (2021), I prevaricatori, i sopraffatti, i cloroformizzati (2023).

A grandi passi verso la Terza Guerra Mondiale è stato scritto in collaborazione con la figlia Lucia Scorciapino.



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