Acqua, il caso-Enna: a Piazza Armerina gli esperti del ministero descrivono un modello “virtuoso”

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Anche nel cuore della Sicilia, l’Acqua, indispensabile, è una “risorsa adesso disponibile”. Lo hanno testimoniato i relatori intervenuti ieri nella prima delle due giornate sull’acqua promosse dal Programma Operativo Nazionale Infrastrutture e Reti 2014-2020 (PON-IR), gestito dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in collaborazione con l’Assemblea Territoriale Idrica di Enna e l’amministrazione comunale di Piazza Armerina.

In una provincia che ha saputo dare una spallata a un passato di inefficienze con risposte innovative e investimenti in tecnologia e sviluppo al servizio della risorsa per antonomasia, ovvero l’acqua, il “caso Enna” è un modello virtuoso. Che non sia una frase-spot ma la pura realtà è testimoniato dalle presenze di funzionari di primissimo piano del MIT. Come la dottoressa Rita Taraschi, che ha ricordato come l’assemblea territoriale idrica di Enna, con 17 interventi, sia stata “un beneficiario molto attivo e a oggi è il beneficiario che ha presentato il maggior numero delle domande di rimborso”. L’Ati, in sostanza, ha già speso più di 11 dei 58 milioni di euro del React Eu in un periodo brevissimo, intervenendo su reti idriche e infrastrutture a servizio dell’acqua, e da qui al 31 dicembre presenterà nuovi stati di avanzamento, con i suoi 17 interventi, in quasi tutti i comuni della provincia, già appaltati. “Intervenire sulle reti – ha sottolineato – significa garantire l’infrastruttura più importante”.

Il convegno si è svolto nella imponente cornice del teatro Garibaldi di Piazza Armerina. E dal canto suo il sindaco di Piazza Armerina, e presidente dell’Ati della provincia di Enna, Nino Cammarata, ha sottolineato importanti motivi di orgoglio. “E’ certamente motivo d’orgoglio sentire i massimi vertici del Ministero delle infrastrutture elogiare il territorio e il lavoro svolto dal dottore Guccione Direttore dell’ATI che ho l’onore di presiedere – ha dichiarato – per i risultati che sta ottenendo, per gli investimenti volti a dare servizi e contenere i costi della tariffa. Oggi finalmente i sindaci e la politica hanno non soltanto consapevolezza del problema, ma lo affrontano in maniera seria: l’importanza del React Eu sta nell’impiego di denaro pubblico senza gravare sulla tariffa. Senza il React Eu queste opere essenziali graverebbero per il 31 per cento sulla tariffa. Portiamo avanti azioni concrete”.

Tra i saluti, la vicepresidente dell’Ars, deputata Luisa Lantieri, ha ricordato l’importanza di “recuperare più fondi possibili per la messa in opera di tutte le reti”, così ha sottolineato. “Avevamo reti ormai obsolete e non ci possiamo permettere di disperdere l’acqua – ha concluso -. Oggi più che mai è arrivato il momento di mettere mano alle riduzione del costo delle bollette, la cosa più importante per i cittadini”.

Il direttore dell’Ati Enna, il dottore Stefano Guccione, ha ricordato la storia di questa istituzione, un tempo Ato idrico, a cui è subentrata nel 2020. “Abbiamo ereditato una gestione frammentata con “turnazioni” orarie dell’erogazione idrica, perdite medie del 60%, impianti con opere infrastrutturali fatiscenti, infrastrutture carenti di manutenzione o obsolete – ha sottolineato -. Siamo intervenuti con una gestione manageriale ed è stata la svolta. In tre anni abbiamo ridotto di un oltre un quarto le perdite, dal 2020 al 2023, con una riduzione del 27,64 per cento, anche attraverso la creazione di 102 distretti e 814 chilometri di distrettualizzazione. E grazie ai fondi del React Eu interveniamo senza gravare sulla tariffa”.

Nel corso della giornata di ieri i workshop, brillantemente coordinati dal giornalista Marco Gisotti, hanno dato la parola ai sindaci e agli addetti ai lavori, come l’avvocato Stefano Polizzotto, esperto giuridico in materia di SPL. “Abbiamo affrontato negli ultimi due anni una sfida importante – ha detto l’avvocato Polizzotto – che ha comportato uno sforzo giuridico notevole, ma siamo riusciti a trovare un punto d’equilibrio, che ha consentito gli investimenti”. E il docente dell’Università Kore, Gabriele Freni, che insegna Costruzioni idriche. “Nel problema delle perdite idriche – ha sottolineato – attraverso le nostre conoscenze e la tecnologia siamo riusciti a sfruttare le potenzialità della digitalizzazione e supportare la crescita del territorio”.

In serata, infine, un interessante dibattito tra il presidente Cammarata e i sindaci della provincia di Enna, che hanno illustrato le criticità del territorio, le politiche in atto e le soluzioni trovate dall’Ati in questi anni in vista delle nuove sfide.

Tra i primi interventi della seconda giornata, il Commissario Straordinario Unico per la Depurazione, Fabio Fatuzzo ha messo in evidenza il problema della depurazione, per cui l’Italia dal 2015 è soggetta a procedura d’infrazione dell’Ue e “ha buttato in otto anni circa 440 milioni di euro”. “Lo Stato italiano ha commissariato questo problema, ma si devono dare più poteri ai commissari – sottolinea -. Un commissario è tale solo se non deve subire i limiti di mille normative che si intrecciano. Per questo ho chiesto delle deroghe e lavoriamo perché i processi di depurazione servano alle attività agricole e alle industrie”.

L’assessore regionale al Territorio e Ambiente Elena Pagana ha sottolineato come, attraverso il Dipartimento ambiente e le unità di bacino, si lavori alla tutela dell’acqua. Il progetto in corso, ha spiegato, “mira a controllare non solo la quantità ma anche la qualità dell’acqua, un bene da tutelare a 360 gradi. E il ruolo del Dipartimento – ha concluso – in un momento in cui l’Italia è l’hotspot del Mediterraneo e in un momento in cui il cambiamento climatico è emergenza, il ruolo del nostro Dipartimento ambiente è fondamentale”.

L’ad di Bu Ireti – Gruppo Iren, Fabio Giuseppini, nel corso di una lunga e magistrale relazione tecnica, ha posto in evidenza il caso-Enna. “L’eccellenza sta nel fatto che vent’anni fa si è iniziato con una gestione in economia che man mano è conferita in una in gestione industriale grazie alla partnership tra privato e gestore – ha spiegato -. Il gestore ha portato a regime industriale la gestione e il costruttore ha messo a terra degli importanti investimenti che hanno dato risultati sulla qualità del servizio idrico nel territorio”.

L’AD di AcquaEnna Alessandro Rinaldi, dal canto suo, ha messo in evidenza come la gestione iniziata nel 2004 è migliorata tantissimo. “Vent’anni fa, all’inizio il servizio non era fornito h24 – ha sottolineato – c’erano turnazioni, adesso quasi tutto il territorio è h24, questo investimento del React Eu dà una spinta fortissima alla riduzione delle perdite, al controllo delle reti, e 58 milioni di euro per il territorio della provincia di Enna sono una cifra altissima”. Nel corso della mattinata, sono intervenuti l’AdG del PON-IR 2014-2020 Rita Taraschi, gli accademici Antonio Massarutto, GREEN università Bocconi e DIES università di Udine e Orazio Giustolisi del Politecnico di Bari.

La seconda giornata si è chiusa con la cerimonia di premiazione dei vincitori del concorso creativo, indetto annualmente nell’ambito dell’Azione di sensibilizzazione del PON-IR “Il Sud #InRete con l’Europa, racconta con i tuoi occhi”, che per questa edizione ha avuto come tema l’”Acqua, una risorsa da proteggere”. A congratularsi con partecipanti e vincitori, oltre ai rappresentanti istituzionali presenti, anche il capo della Rappresentanza della Commissione Europea in Italia Antonio Parenti, per porre ancora una volta l’attenzione sul ruolo dell’Europa, della Politica di Coesione e degli interventi finanziati dal PO nelle regioni del Mezzogiorno interessate dal Programma.



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