Interrogazione dell’on. Luisa Lantieri sull’inattivazione del servizio di partoanalgesia epidurale all’Asp di Enna

Lantieri Luisa
Condividi l'articolo su:

Luisa Lantieri riconferma il suo impegno a favore delle donne. Nelle scorse settimane, infatti, ha indirizzato un’interrogazione all’assessore alla Salute Volo nella quale chiede di comprendere le ragioni per le quali l’Asp di Enna non sia attivo il servizio di partoanalgesia epidurale (o peridurale) sebbene inserito dall’allora ministro alla Salute, Lorenzin, nel gennaio 2015 all’interno dei nei nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea) nell’ambito dell’assistenza ospedaliera garantita dalle Regioni.

La partoanalgesia epidurale (o peridurale) è una modalità di somministrazione di farmaci analgesici ed anestetici che agiscono esclusivamente sulle vie di trasmissione del dolore e non sulle vie di trasmissione della sensibilità o sulle fibre motorie: in questo modo le contrazioni uterine vengono percepite, ma non sono dolorose. Il dosaggio dei farmaci è talmente basso che non espone ne la mamma ne il bambino ad alcun rischio è, dunque, una tecnica sicura e generalmente priva di complicanze se eseguita da specialisti esperti e qualificati.

L’on.le Lantieri chiede non solo di comprendere le ragioni del mancato servizio, ma parallelamente chiede che sia garantita nella sua esplicazione la massima sicurezza delle pazienti che vi si sottoporranno.

Il servizio di partoanalgesia si colloca nella cornice più generale del “percorso nascita”. In ogni punto nascita aziendale deve essere attivato un ambulatorio informativo nel quale dovranno essere fornite, a tutte le donne in gravidanza, le informazioni necessarie su questo servizio.

La partoanalgesia non si propone come alternativa al parto naturale, ma è un’opportunità che la medicina offre alla donna per compiere una libera scelta e per realizzare, con la sedazione del dolore, un maggior grado di consapevolezza e di partecipazione all’evento da parte della partoriente.

L’azienda ospedaliera di Enna ha già sperimentato con successo questo servizio avendo professionisti nel suo organico per tale ragione ritengo che si debba riprendere in quanto l’attivazione di questo servizio rappresenta a mio avviso un esempio di civiltà. Penso sia doveroso aiutare le donne a vivere in modo più sereno questo straordinario momento. Sono consapevole del fatto che, continua la deputata Lantieri, la realizzazione di questo progetto richieda un cambiamento organizzativo interno che ha dovrà vedere la partecipazione e il costruttivo contributo degli operatori delle Unità Operative di Anestesia e Rianimazione, Ginecologia e Ostetricia, Pediatria ma sono certa che questi sapranno essere all’altezza. Dovranno essere ridefinite e approvate le procedure aziendali, i percorsi organizzativi e clinici, nel pieno rispetto delle linee guida nazionali, in modo da garantire un’appropriata valutazione del ricorso alla procedura, dando una risposta adeguata alla richiesta di controllo del dolore durante il travaglio e il parto. Si tratta di un servizio che alza qualitativamente la nostra offerta assistenziale all’Umberto I centro in cui nascono già tantissimi bambini, garantendo piena sicurezza sia alla mamma sia al neonato.”



Condividi l'articolo su: