Differenze tra DSA e BES: normativa scolastica e distinzioni essenziali

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In base alle indagini effettuate dall’ISTAT nell’anno 2022/2023, sono circa 338mila gli alunni che presentano Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) e necessitano di Bisogni Educativi Speciali (BES), ossia il 4,1% del totale degli iscritti a scuole di ogni ordine e grado. È essenziale chiarire che questi due concetti sono distinti e richiedono un’analisi approfondita, che affronteremo di seguito. Con l’incremento di studenti che presentano queste particolari esigenze, diventa sempre più cruciale comprendere i percorsi e le strategie disponibili per facilitare il loro apprendimento.

DSA e BES sono uguali?

Le iniziali DSA indicano i Disturbi Specifici dell’Apprendimento, mentre l’acronimo BES si riferisce ai Bisogni Educativi Speciali. Questi ultimi rappresentano un ambito più vasto e inclusivo, all’interno del quale le difficoltà legate all’apprendimento costituiscono solo una parte. Di seguito, vediamo più nel dettaglio a cosa si riferiscono.

Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA)

Parliamo di DSA quando, nonostante un livello adeguato di istruzione, si manifestano difficoltà in alcuni processi che dovrebbero essere automatici, come lettura, scrittura e calcolo. Queste difficoltà non sono causate da patologie neurologiche o deficit sensoriali: gli studenti con DSA hanno capacità cognitive normali, ma faticano ad automatizzare certi processi, un aspetto che li rende diversi nell’esecuzione dei compiti di lettura, scrittura e calcolo.

I disturbi specifici dell’apprendimento, o DSA, sono stati identificati fin dagli anni ’90 e includono:

  • dislessia

  • disgrafia

  • discalculia

  • disortografia

Questi disturbi possono rappresentare sfide complesse per gli studenti, specialmente se non ricevono il supporto adeguato, causando disagio e frustrazione. Per questo motivo, negli ultimi anni c’è stata un’attenzione crescente in relazione a questi argomenti, con un focus sulla necessità di realizzare percorsi educativi personalizzati. Gli insegnanti di sostegno, adeguatamente preparati, giocano un ruolo fondamentale nel supportare gli studenti con BES e DSA, sia in classe che al di fuori.

Bisogni Educativi Speciali (BES)

BES è un termine che racchiude situazioni e particolarità diverse; ci sono molte ragioni per cui un bambino o un adolescente potrebbe richiedere un approccio didattico personalizzato, con l’utilizzo di metodi altamente specifici o alternativi a quelli tradizionali. Questa necessità può essere temporanea o durare per periodi prolungati, a seconda delle sfide da superare e del livello di partecipazione dell’allievo. Ad esempio, si può pensare a un bambino che si è appena trasferito da un altro paese e che non parla la nostra lingua, oppure a un adolescente con difficoltà motorie. Oltre ai disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), nei bisogni educativi speciali rientrano molte altre situazioni comuni, come indicate nell’elenco seguente e riconosciute dalle attuali normative in vigore:

  • Disturbi Evolutivi Specifici (DES);

  • Alto Potenziale Cognitivo (APC);

  • alunni con difficoltà psichiche e fisiche;

  • situazioni di svantaggio oggettivo (linguistico, socio-economico, culturale);

  • studenti con disabilità.

Per alcune situazioni, gli insegnanti svilupperanno un Piano Educativo Individualizzato (PEI), mentre in altri casi manterranno un Piano Didattico Personalizzato (PDP) di base, adattando le metodologie al caso specifico. È chiaro che il supporto personalizzato per gli studenti con DSA sarà diverso rispetto alle strategie didattiche adottate per alunni plusdotati ma, indipendentemente dal tipo di documento, è importante che questi programmi mettano in risalto i punti di forza degli studenti consentendogli di vivere un percorso formativo al pari di quello dei loro coetanei.

Normative scolastiche per alunni con BES e DSA

Per gli studenti con Bisogni Educativi Speciali (BES), il riferimento normativo principale è la direttiva che il Ministero dell’Istruzione ha emesso per chiarire alcuni aspetti della Legge 170/2010, fondamentale per la didattica degli studenti con BES e DSA. In particolare, la direttiva del 2012 approfondisce e amplia il concetto di didattica inclusiva e personalizzata, includendo anche difficoltà non chiaramente certificate all’interno dei BES. In base a quanto stabilito dalla legge e dalle direttive, il ruolo degli insegnanti è cruciale, poiché devono essere adeguatamente preparati e specializzati per fornire il supporto necessario all’integrazione degli studenti con BES. Pertanto, è importante che ogni insegnante segua programmi di studio e specializzazione specifici, come ad esempio un master in metodologie didattiche per studenti con BES.

Quando si discute della normativa del Ministero dell’Istruzione per gli studenti con Disturbi Specifici dell’Apprendimento, si fa sempre riferimento alla Legge 170/2010 già menzionata. La legge individua e riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia come DSA e stabilisce il diritto allo studio degli studenti con queste difficoltà, garantendo percorsi individualizzati nel contesto accademico. Inoltre, la normativa del MIUR sulla gestione degli studenti con DSA fornisce linee guida sia per il diritto allo studio che per la creazione dei piani didattici personalizzati. A partire da queste linee guida, è possibile sviluppare soluzioni adatte per ciascuno studente in modo individuale.



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