Il 5 novembre celebrato il compleanno di San Felice da Nicosia, compatrono della Città – VIDEO

Passi San Felice 14
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In un mondo spesso dominato dalla ricerca di fama e successo, la figura di San Felice da Nicosia continua a rappresentare un’ispirazione straordinaria per tutti noi. La sua semplicità, umiltà e dedizione al servizio verso gli altri rimangono un faro di luce, un promemoria costante del valore di tali virtù nella nostra vita quotidiana.

Il 23 ottobre è stato un giorno speciale per la comunità di Nicosia, poiché 18° anniversario della canonizzazione di San Felice, umile frate vissuto nella seconda metà del XVIII secolo, diventato poi  compatrono della città. Il 23 ottobre 2005, infatti, Papa Benedetto XVI proclamò San Felice santo con la cerimonia tenutasi in Piazza San Pietro.

Ma il 5 novembre di ogni anno rappresenta un’altra  data significativa per la comunità nicosiana, poiché coincide con il compleanno di San Felice, nato appunto il 5 novembre 1715.

In occasione della Natività del santo, la mattina del 5 novembre, i fedeli hanno partecipato ad una solenne celebrazione eucaristica presieduta da monsignor Giuseppe Schillaci, Vescovo della Diocesi di Nicosia, direttamente presso la Casa Natale di San Felice. Durante la cerimonia, il coro giovanile dedicato a San Felice ha arricchito l’atmosfera con i propri canti. Presenti i rappresentanti della Fraternitas San Felice, con in testa il ministro Gaetano Lo Gioco.

Nella sua omelia , la prima del vescovo  presso la casa natale di San Felice, monsignor Schillaci ha enfatizzato il significato del fatto che San Felice fosse stato scelto tra i più umili anziché tra coloro i quali avessero avuto potere e prestigio, tra i notabili del tempo. Il Santo, figlio del calzolaio Filippo Amoroso e di Arcangela La Nocera, ha rappresentato un esempio molto diverso dall’attuale modello di giovani alla ricerca di visibilità e like sui social. San Felice non ha mai cercato l’approvazione o di primeggiare.  Invece, si è dedicato a servire gli ultimi nella comunità, portando conforto materiale e spirituale a chiunque ne avesse bisogno, indipendentemente dalla propria condizione economica. San Felice si autodefiniva “sceccareddu,”  paragonandosi all’asino che, all’epoca, portava il carico raccolto a chi ne avesse bisogno, senza mai richiedere meriti. San Felice da Nicosia ci ricorda che la grandezza non sta necessariamente nella ricchezza, nel potere o nella fama, ma piuttosto nella capacità di amare, servire e condividere con gli altri. La sua vita semplice, improntata all’umiltà, ci incoraggia a perseguire un cammino di virtù e a essere fonte di ispirazione per gli altri, portando conforto e speranza a chi è nel bisogno.

Nel celebrare il compleanno di San Felice, riflettiamo sul suo messaggio di umiltà e servizio disinteressato. La sua eredità ci invita a cercare il bene comune e a mettere da parte l’egoismo, abbracciando la semplicità come un valore fondamentale.

Maria Teresa La Via



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