L’AVO celebra “Adotta un’aiuola” presso l’Ospedale Umberto I di Enna

AVO adotta aiuola
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Celebrata domenica 24 ottobre, la XIII Giornata Nazionale dell’AVO (Associazione Volontari Ospedalieri) “l’albero che resiste rifiorisceper raccontare e far conoscere il lavoro di migliaia di volontari che, ogni giorno, in tutta Italia, rinnovano il proprio impegno costante e gratuito accanto ai pazienti e ai loro familiari negli ospedali, nelle RSA, negli hospices e nei centri diurni per disabili e per malati psichiatrici.

Anche quest’anno, purtroppo, a causa dell’emergenza covid-19 i volontari non hanno potuto fare ingresso all’ospedale per ragioni di sicurezza, ma hanno comunque deciso di festeggiare la loro giornata per ricordare a sè stessi e agli altri che loro ci sono, che ci saranno sempre per portare il loro contributo fatto di amore e voglia di stare accanto al prossimo. E, quest’anno, hanno deciso di farlo adottando un’aiuola alla presenza di rappresentanti dell’Asp, politici e associazionistici del volontariato i quali, nonostante il brutto tempo, hanno presenziato a questo importante momento.

“In questo particolare e difficile momento – afferma Alice Amico, Presidente AVO Enna – noi volontari ci troviamo, nostro malgrado, lontani dagli ammalati, fuori da quelle corsie e da quelle stanze che, soprattutto in questo momento, avrebbero bisogno di conforto e sostegno. Abbiamo pensato quindi di dare vita a un progetto che potrebbe tradursi in un modo diverso di stare accanto allo spirito dell’ammalato. Il progetto prende il nome di “Adotta un’aiuola” e nasce per dare la possibilità ai degenti di guardare fuori dalla finestra della loro stanza ospedaliera e godere della piacevole visione del verde e di fiori”.

Quella dell’Avo è la prima aiuola adottata, ma è una partenza che farà da apripista per tutte le altre associazioni, ditte e/o privati disposti a prendersi cura, ciascuno, di un’aiuola, identificandola con specifico nome.

“AVO Enna non si ferma, – conclude Amico – pur restando fuori dalla porta, vuole a tutti costi dire che noi ci siamo, siamo qui fuori e stiamo solo aspettando che si aprano le porte per riportare l’affetto, il sorriso, la vicinanza, l’amore e la gentilezza di cui siamo capaci”.

 


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